Perché si chiamano “sardine”?

Posted By settedomande on Dic 1, 2019 in Perché?


sardineIl movimento delle sardine prende il suo nome dal fatto che le sardine stanno strette strette, l’una vicino all’altra, quando sono inscatolate. Così, gli ideatori hanno voluto dimostrare di poter raccogliere 6000 persone in Piazza Maggiore a Bologna, almeno una in più di quante poteva accoglierne Matteo Salvini nella contemporanea manifestazione al PalaDozza, che può contenerne al massimo 5570. L’idea è venuta a Mattia Santoni, 32 anni e laureato in scienze politiche. Come ha spiegato il giovane al Resto del Carlino, è nata nel corso di una notte insonne insieme a tre amici: Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere, Giulia Trappoloni, 30 anni, fisioterapista e Andrea Garreffa, 30 anni, guida turistica. E, a dire il vero, il tam-tam che sono riusciti a innescare i 4 giovani ha superato le più rosee aspettative: il 14 novembre 2019 si sono ritrovati in circa 14000 (ben oltre i 6000 a cui si mirava) a Bologna a manifestare contro Matteo Salvini e la candidata leghista alla presidenza della regione Lucia Bergonzoni.

Dopo Bologna è stata la volta di Modena dove gli anti Salvini sono stati 7000 stretti come sardine in Piazza Grande. Anche in questo caso l’antileghismo era tutto indirizzato a boicottare la candidatura della Borgonzoni alla guida della regione. Cercando in rete “sardine” compare tutta una serie di eventi in gran parte dell’Italia: Roma, Firenze, Torino, Rimini.

“Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito” ricorda Santoni. Come ricorda qualche post nella pagina Facebook “Le sardine vogliono un mondo migliore:

S come solidarietà

A come accoglienza

R come rispetto

D come diritti umani

I come Intelligenza

N come non-violenza

A come antifascismo e allegria”.