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Zoom Cloud Meetings (Zoom Videoconferenze) è una piattaforma web per meeting, webinar, videoconferenze e collaborazione da remoto.
Con Zoom meetings si ha a disposizione uno strumento per la gestione di videoconferenza fino ad un massimo di 300 partecipanti simultanei.
La piattaforma, di base gratuita, è utilizzata prevalentemente in ambito aziendale e scolastico.

Zoom sta diventando una delle principali app di software per videoconferenza sul mercato. Consente di interagire virtualmente con colleghi o datori di lavoro quando non sono possibili riunioni di persona.

Soprattutto in questo periodo è diventato uno strumento essenziale per i team che desiderano tenersi in contatto e continuare i flussi di lavoro quotidiani.

Mette a disposizione diversi strumenti per rispondere a molti utilizzi

  • La Zoom Room è un ambiente ideale per organizzare delle videoconferenze con audio e video di alta qualità. Offre la possibilità di registrare e trascrivere tutta la videochat.
  • Zoom Phone è la funzione per effettuare semplici chiamate solo voce sfruttando il traffico dati o la rete lan/wifi.
  • Screen Share Zoom è la funzione che permette di condividere lo schermo con gli altri partecipanti.
  • Webinar Zoom offre tutte le funzioni principali per organizzare un webinar formativo che puoi trasmettere su Facebook o Youtube e organizzare così i tuoi social webinar. Si può condividere il proprio spazio con altri 100 utenti e permetterne la visualizzazione a 10.000 sessioni senza interazioni, se non con l’autorizzazione dell’organizzatore.

La videoconferenza tradizionale che tutti conosciamo, si basa sulla comunicazione IP di un dispositivo multipunto che interconnette più punti fungendo da sistema di controllo. Solitamente un sistema di questo tipo, come ad esempio Skype, può connettere fino a 24 interlocutori. Sono ottime soluzioni gratuite o a basso costo ma che purtroppo non risolvono le esigenze delle aziende, che necessitano di soluzioni più professionali per organizzare meeting e congressi audio video.

La differenza di Zoom sta nel fatto che è una piattaforma di videoconferenza cloud based e permette di usare il proprio sistema video in standard H323 SIP. La sicurezza delle conversazioni audio, video e testo è garantita da una Client-Side di criptazione con protocollo di comunicazione mediante algoritmo Advanced Encryption Standard a 128-bit (AES 128).

Zoom Videoconferenze è disponibile in quattro versioni

  • Gratuito: questa versione è gratuita. Puoi tenere un numero illimitato di riunioni, ma quelle di gruppo con più partecipanti hanno un limite massimo di 40 minuti e le riunioni non possono essere registrate.
  • Pro: Consente agli host di creare ID riunioni personali per riunioni ripetitive e consente la registrazione delle riunioni sul cloud o sul dispositivo, ma limita la durata delle riunioni di gruppo a 24 ore.
  • Business: Ti consente di marchiare le riunioni Zoom con URL vanity e il marchio aziendale e offre trascrizioni delle riunioni registrate nel cloud, nonché un supporto clienti dedicato.
  • Enterprise: pensato per aziende con oltre 1.000 dipendenti. Offre archiviazione cloud illimitata per le registrazioni, un gestore del successo dei clienti e sconti su webinar e Zoom Room.

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Cosa significa sottona?


Posted By on Gen 31, 2020 in Cosa?

“Sottona” (“sottone” al maschile) è un termine del linguaggio giovanile di recente creazione. La sua definizione trae origine dal relativo nome “sottanza” che significa essere molto più che appassionato di un qualcosa, addirittura in maniera maniacale. In sostanza, sottone/a è qualcuno che è in “sottanza” con qualcosa. E’ generalmente riferito a una persona che prova una passione, quasi maniacale, per qualcuno dell’altro sesso. “Essere cotto per qualcuno” può essere considerato un buon sinonimo di “sottone”, anche se l’accezione di quest’ultimo è molto più spregiativa: la forte infatuazione rende il sottone pronto a tutto per l’oggetto della sua sottanza e per questo viene spesso preso in giro.

Alcuni esempi d’uso potrebbero essere:

  • “Sono in sottanza con la musica”
  • “La ragazza di Francesco è proprio una sottona!”
  • “Sei un sottone!”

La parola è stata recentemente portata alla ribalta dalla canzone “Non fare la sottona“. L’autore, Gordon (Yuri Gordon Sterrore), è uno youtuber milanese noto per i suoi video parodie dell’universo femminile e in questo testo mette bene in luce il significato di sottona.

Hai detto che non gli scrivevi più
Ma poi scopro che lo senti ancora

Menti e lo sai anche tu
Che sei solo una sottona!

Amo basta, adesso evita
Di depilarti per uno che non ti merita
Ma ora smettila di stalkerare
Che ti cambio il codice del cellulare

Ma tu ancora pensi a lui
Ma l’hai visto il cesso con cui
Esce ora, che brutta storia
Non fare la sottona, anche stasera prima gli scrivi, poi cambi idea
Lui visualizza ma non risponde, fai come me!

Non fare la sottona, anche stasera prima gli scrivi, poi cambi idea
Lui visualizza ma non risponde, fai come me, me!

I like alle foto ci caschi di nuovo
Su insta la storia la sai a memoria
Lo stalkeri dalla mattina alla sera
Credi che lui voglia una storia seria?

Il problema lo sai qual è?
Non c’è nessuna più sottona di te
Stasera ti porto a ballare, ti prego dai lasciati andare

Ma tu ancora pensi a lui
Ma l’hai visto il cesso con cui
Esce ora, che brutta storia

Non fare la sottona, anche stasera prima gli scrivi, poi cambi idea
Lui visualizza ma non risponde, fai come me!

Non fare la sottona, anche stasera prima gli scrivi, poi cambi idea
Lui visualizza ma non risponde, fai come me, me!

Lo trovi nel locale
Che ti guarda come se
Fosse innamorato perso
Si lo è, ma non di te!
Ma tu ancora lo rivuoi
È sempre nei sogni tuoi
Ma tu adesso ascoltami, la soluzione sai qual è?

Non fare la sottona, anche stasera prima gli scrivi, poi cambi idea
Lui visualizza ma non risponde, fai come me!

Non fare la sottona, anche stasera prima gli scrivi, poi cambi idea
Lui visualizza ma non risponde, fai come me, me!

 

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sardineIl movimento delle sardine prende il suo nome dal fatto che le sardine stanno strette strette, l’una vicino all’altra, quando sono inscatolate. Così, gli ideatori hanno voluto dimostrare di poter raccogliere 6000 persone in Piazza Maggiore a Bologna, almeno una in più di quante poteva accoglierne Matteo Salvini nella contemporanea manifestazione al PalaDozza, che può contenerne al massimo 5570. L’idea è venuta a Mattia Santoni, 32 anni e laureato in scienze politiche. Come ha spiegato il giovane al Resto del Carlino, è nata nel corso di una notte insonne insieme a tre amici: Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere, Giulia Trappoloni, 30 anni, fisioterapista e Andrea Garreffa, 30 anni, guida turistica. E, a dire il vero, il tam-tam che sono riusciti a innescare i 4 giovani ha superato le più rosee aspettative: il 14 novembre 2019 si sono ritrovati in circa 14000 (ben oltre i 6000 a cui si mirava) a Bologna a manifestare contro Matteo Salvini e la candidata leghista alla presidenza della regione Lucia Bergonzoni.

Dopo Bologna è stata la volta di Modena dove gli anti Salvini sono stati 7000 stretti come sardine in Piazza Grande. Anche in questo caso l’antileghismo era tutto indirizzato a boicottare la candidatura della Borgonzoni alla guida della regione. Cercando in rete “sardine” compare tutta una serie di eventi in gran parte dell’Italia: Roma, Firenze, Torino, Rimini.

“Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito” ricorda Santoni. Come ricorda qualche post nella pagina Facebook “Le sardine vogliono un mondo migliore:

S come solidarietà

A come accoglienza

R come rispetto

D come diritti umani

I come Intelligenza

N come non-violenza

A come antifascismo e allegria”.

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Cosa significa Soffoggiata?


Posted By on Nov 26, 2019 in Cosa?

soffoggiataLa parola soffoggiata sta ad indicare un fardello, un fagotto che si trasporta a mano e di nascosto sotto al mantello. Ci si immagini qualcuno, coperto da mantello, che stia trasportando un qualcosa di più o meno voluminoso, di nascosto, trattenendolo sotto al braccio: ebbene, l’oggetto trasportato si definisce “soffoggiata“. Se si sostituisce il mantello con un più odierno impermeabile, la scena non sembrerà più così d’altri tempi.
Se ne trova un esempio di utilizzo nella commedia “I lucidi” di Agnolo Firenzuola. Nel quarto atto, scena prima (Fir. Luc. 4.1) Sparecchia risponde a Lucido Tolto in questa maniera:”[…]Bella cosa vedere un gentiluomo con la soffoggiata andare a casa le femmine: belle prodezze per Dio!” Si riferisce chiaramente al fardello trasportato sotto al mantello di nascosto.

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L’animazione sospesa (Emergency Preservation and Resuscitation) è un processo con il quale vengono rallentate le funzioni vitali di un essere vivente senza causarne la morte. Il 22 novembre 2019 viene reso noto dalla rivista New Scientist che per la prima volta tale tecnica è stata applicata per operare un paziente umano.
Il professor Mark Roth è uno dei pionieri di questa tecnica applicata ed è stato uno dei primi a condurre con successo degli esperimenti scientifici in tal senso: nel 2005 alcuni topi vivi sono stati posti in una camera contenente acido solfidrico e la loro temperatura e scesa fino a 13°C. Di conseguenza il loro metabolismo e sceso a un decimo.
Sempre nel 2005 scienziati dell’Università di Pittsburgh hanno dichiarato di aver riportato in vita dei cani dopo aver sostituito il loro sangue con una soluzione ghiacciata a cuore fermo. Dopo tre ore in questa condizione il loro cuore è stato fatto ripartire con un impulso elettrico e il fluido ghiacciato è stato sostituito con il sangue alla temperatura normale. Alcuni dei cani tuttavia mostravano danni al sistema nervoso e scarsa coordinazione nei movimenti.
Nel 2006 si riporta il caso di un ratto ibernato per 6 ore dal gruppo dell’Università di Bologna guidato dal professor G. Zamboni.
L’applicazione della tecnica all’uomo è riportata dalla rivista New Scientist il 22 novembre 2019. Un’equipé medica dell’università del Maryland è riuscita a mettere in stand-by i processi del metabolismo umano abbassando la temperatura corporea, in modo da dare più tempo ai chirurghi di intervenire. La tecnica, chiamata Epr (Emergency preservation and resuscitation) consiste nel sostituire il sangue del paziente, a cuore fermo, con una soluzione salina fredda per portare il corpo intorno ai 10 gradi di temperatura.
Questo blocca praticamente l’attività cellulare, evitando quindi i danni ai tessuti derivanti dalla scarsa ossigenazione. A questo punto i medici hanno due ore per operare e al termine dell’intervento il corpo viene riscaldato reintroducendo il sangue. Studi precedenti, sottolinea Samuel Tisherman, il ricercatore coinvolto, hanno dimostrato che sugli animali la tecnica permette di ‘guadagnare tempo’ per interventi che altrimenti andrebbero compiuti in pochi minuti per evitare danni cerebrali.
“Abbiamo pensato che fosse tempo di portarla ai nostri pazienti. Ora che lo stiamo facendo stiamo imparando molte cose. Una volta provato che funziona potremo espandere la tecnica per aiutare a sopravvivere pazienti che altrimenti non ce la farebbero”.

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La  dieta dell’ornitorinco consiste principalmente di crostacei, vermi, gamberi, molluschi, anellidi, granchi, libellule, cozze, uova di trota, girini e larve di insetti. Gli ornitorinco possono consumare tutto il loro peso corporeo negli alimenti in un periodo di 24 ore.

Per 20 o 40 secondi alla volta, l’ornitorinco cerca il cibo tuffandosi sul fondo del torrente, con i piedi palmati e sondando il fondo fangoso con il becco sensibile. Poiché devono chiudere gli occhi sott’acqua, questi animali vengono guidati nell’acqua torbida rilevando le correnti elettriche create da piccoli movimenti dei muscoli delle loro prede.

Gli ornitorinchi possiedono sacche boccali laterali per raccogliere le prede animali, come piccoli granchi, insetti acquatici e le loro larve, vermi,lumache, girini, giovani rane e piccoli pesci.

L’ornitorinco risale dall’acqua, dove ricerca le prede a intervalli di 1/2 minuti per respirare e masticare il contenuto accumulato nelle sacche.

Al tramonto questi animali si possono scorgere con difficoltà. La ricerca del cibo raramente dura più di un’ora, poi si ritireranno nelle rispettive tane.

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Le cicogne sono grandi uccelli capaci di compiere lunghissime migrazioni volando molto alte nel cielo.

Nidificano prevalentemente in Europa in marzo e aprile, ma durante il periodo invernale migrano in Africa alla ricerca di climi più miti. I nidi si trovano solitamente su alti edifici, comignoli, campanili e tralicci dell’alta tensione. L’immagine della cicogna è legata alla fama di uccello che porta i bambini ai papà  e alle mamme; la credenza deriva da alcune leggende nordiche e si può spiegare con il fatto che questi uccelli dal volo lento e armonioso sembrano provenire da molto lontano, come da un cielo misterioso.

Un tempo, all’interno delle abitazioni il riscaldamento era scarso per i suoi costi troppo elevati e all’arrivo della primavera, quando le cicogne rientravano in Europa dal continente africano, soltanto dai camini nelle cui case c’era un neonato usciva il fumo, segno che il camino tirava e il fuoco era acceso.

Le cicogne, in cerca di calore per i loro nidi, sceglievano quelli funzionanti. Per questo le persone associarono la presenza del neonato al nido della cicogna.

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Le vie a Venezia si chiamano calli (calli larghe, callette, calleselle); il termine deriva dal latino “callis” che significa sentiero, viottolo.

Sono rimaste alcune eccezioni per le quali è usata l’antica parola italiana “ruga” o “rughetta” oppure, ad alcune larghe e recenti, ci si riferisce con il termine “via”.

Oltre alle calli, ci sono anche molte altre parole che indicano luoghi tipici veneziani:

  • campo: era un luogo largo e spaziosi dove anticamente, essendo non selciato, erano anche coltivate frutta e verdura;
  • salizada: indica la prima delle vie della zona pavimentate in selce;
  • lista: indica le vie dove alcune pietre bianche poste a terra segnavano il limite dell’immunità diplomatica davanti al palazzo di un ambasciatore;
  • piscina: indica un luogo dove esisteva uno specchio d’acqua che si inondava durante l’alta marea; essa portava con sè dei pesci i quali rimanevano improgionati e si potevano raccogliere con la bassa marea, dopo che l’acqua era defluita;
  • rio terà: indica una strada pedonale costruita sopra ad un canale interrato;
  • ramo: indica una strada laterale minore di una calle, solitamente senza uscita (murata o con lo sbocco su un canale)

I nomi delle calli sono spesso indicativi di:

  • lavori eseguiti: calle del forno, calle del tagiapiera, calle del pestrin, calle dei fabbri, calle dei botteri, calle del spezier, calle delle rasse, calle de la corda;
  • altari o capitelli: calle del Cristo, calle della Madonna,Calle del Paradiso;
  • nomi di famiglie nobiliari: calle Dolfin, calle Benzoni, calle Da Ponte, calle Vallaresso, calle Bressana, calle Cremonese, calle Cavalli, Calle Priuli dei cavalletti;
  • di fatti di rilevo accaduti: Calle del Perdon, Calle dei Assassini.

La larghezza delle calli va dai 60cm agli 8 m. Una delle calli più strette di Venezia è Calle Varisco, larga appena 53cm. Una calle stretta e posta in un luogo poco trafficato non crea problemi; ci sono tuttavia calli larghe 65-70cm che sono poste in punti nevralgici della città e per le quali è necessario percorrerle in senso unico alternato. Questo significa che per un periodo vengono percorse in un senso che poi viene rovesciato per permettere il passaggio delle persone nel verso opposto. Un esempio può essere la calle che da Campo Santa Maria Mater Domini va verso la Ferrovia oppure una calle vicino all’imbarcadero di Rialto che taglia verso Campo San Bartolomeo.

La larghezza esigua di alcune calli è dovuta al fatto che quando venivano concessi i permessi di costruire, la Repubblica obbligava i proprietari a lasciare un passaggio tra una costruzione e l’altra. Ovviamente si cercava, ove possibile, di lasciare lo spazio minimo necessario per una persona, non di più.

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